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Il
Miele
...
armonica dolcezza
marchigiana
Dietro ai caldi riflessi dorati del miele, oltre alla grande
dolcezza, è celato un mondo fatto dell’armonico lavorio di sciami di
api che, quasi per magia, trasformano il nettare
dei fiori e delle piante dando vita a questo prezioso prodotto
colmo di qualità, usato fin dai tempi più remoti come dolcificante e
quale farmaco dalle specifiche
proprietà curative.
L’apicoltura, pur essendo stata sempre presente, nel territorio
marchigiano ha visto una notevole diffusione a partire dai primi anni del
‘900; ormai divenuta tradizione da tramandare da padre in figlio, la
produzione del miele ha negli ultimi anni portato la regione ad altissimi
livelli, sia qualitativi che quantitativi, grazie agli oltre 1800
produttori distribuiti su tutto il territorio.
Per ottenere un ottimo miele, caratterizzato da un grande valore
energetico associato ad un’alta digeribilità ed all’importante
contenuto di enzimi, vitamine ed oligoelementi, le api devono infatti
poter vivere in un ambiente scevro da inquinamento; ed è proprio attorno
ai rigogliosi campi di sulla e d’erba medica che disegnano le colline
marchigiane il luogo migliore in cui, nel segreto delle loro casette
colorate (gli apiari), queste instancabili lavoratrici possono
creare quello che per l’uomo è una vera e propria ricchezza alimentare.
E se i gesti –cauti e precisi- degli apicoltori son sempre gli
stessi, il miele si offre in molteplici qualità, sapori, consistenze,
personalità e colori, soprattutto in base all’altitudine e al tipo di
flora che circonda gli alveari, all’andamento climatico ed al periodo di
smielatura (ovvero quando il miele viene estratto dagli apiari); il
classico e diffuso miele Millefiori, ad esempio, può essere
estremamente diverso di vasetto in vasetto, a seconda della marcata
presenza dei nettari di alcune piante (acacia, sulla, lupinella,
trifoglio, girasole, ecc.) e della stagione in cui viene prelevato: il
millefiori primaverile è in genere più scuro e morbido di quello estivo
(per una maggiore presenza del nettare d’acacia) ma egualmente
equilibrato nel gusto, ottimo per
essere impiegato nelle occasioni più diverse quale dolcificante
energetico di una sana alimentazione quotidiana.
Il buon Miele di Melata (sostanza
zuccherina prodotta dalle foglie di alcuni alberi), scuro e dalla
lentissima cristallizzazione, nelle Marche proviene prevalentemente dalla quercia.
Dal sapore forte e particolare,
questo miele è ricchissimo di potassio ed altri minerali.
Anche il Miele d’Acacia è molto diffuso, e ben si
riconosce per il suo essere tanto chiaro, liquido e trasparente,
estremamente diverso quindi da quello di girasole che appare cristallizzato e di color giallo brillante.
Da non dimenticare inoltre la pappa reale ed il propoli,
veri e preziosi concentrati delle mille proprietà benefiche del miele.
Spesso riuniti in associazioni di categoria e rappresentati da
marchi che certificano l’origine e la qualità dei loro prodotti, gli
apicoltori marchigiani assicurano un miele che nasce dalla passione e
dalla sapienza, a garanzia di un alimento che, così come vien prodotto
dalle api, mantiene una composizione integra e perfetta, esente da
trattamenti termici o pastorizzazioni.
Non a caso è in via di definizione la certificazione con un vero e
proprio marchio d.o.p. (denominazione di origine protetta) del
miele della regione, per riconoscere, proteggere e diffondere un prodotto
sempre più importante nel panorama agricolo marchigiano.
Anche le api vedranno così riconosciuto il proprio strenuo lavoro,
mentre noi continueremo a gustare il loro dolce prodotto, magari per
accompagnare, appena intiepidito, come vuole un’antica tradizione, il
saporito formaggio di fossa.
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